Test Moto

Ducati DesertX

Dopo la definitiva presentazione all’EICMA 2021, era una delle moto più attese da tantissimi appassionati, non solo del marchio di Borgo Panigale. Dopo tanta attesa la Ducati DesertX è finalmente arrivata nei concessionari. La nuova fuoristrada di casa Ducati si distingue per le sue linee snelle e filanti, che si richiamano alle moto della Dakar degli anni 80/90.

Come è fatta.

Da vera fuoristrada, la DesertX adotta cerchi da 18° al post. e da 21°. Una vera novità per la Ducati, ma solo in parte. Chi ha la barba bianca, ricorderà che già nel 1977, la Ducati aveva in catalogo la 125 Six Days, una monocilindrica 2T a 6 marce da 25 Cv e cerchi da 18° e 21°. Forcella Marzocchi da 35 mm. e doppi ammortizzatori Marzocchi. La moto malgrado l’ottimo potenziale, non ebbe un successo commerciale (la concorrenza era agguerritissima) e usci dal catalogo. La nuova fuoristrada di Ducati, è il frutto di un progetto sviluppato in alcuni anni. Anche il suo splendido “cuore” è stato aggiornato (ora pesa 1,7 kg meno rispetto alla versione precedente). Si tratta del notissimo Bicilindrico a L Testastretta 11° desmodromico 4 valvole, di 937 cc. (94 x 67,5 mm.), da 110 CV a 9.250 gr/m e 92 nm a 6.550 gr/m. Il telaio è a traliccio in tubi d’acciaio, mentre il telaietto reggisella smontabile è da vera fuoristrada, cosi come le pedane passeggero. Il cambio a 6 rapporti è stato rivisto per il suo impiego in Fuoristrada, e ha il Quick Shift up/down. La frizione multidisco è in bagno d’olio, prevede il con sistema di asservimento e antisaltellamento. Nel reparto sopensioni sviluppato da KYB, troviamo una forcella a steli rovesciati da 46 mm. e 230 mm, di escursione, completamente regolabile. Mentre al posteriore abbiamo un “mono” (sempre KYB) con 220 mm. di escursione completamente regolabile, prevede regolazione da remoto del precarico molla. Il reparto freni è composto da due dischi Brembo semiflottanti da 320 mm. è da pinze Brembo monoblocco ad attacco radiale a 4 pistoncini. Sul cerchio posteriore abbiamo un monodisco da 265 mm. con pinza Brembo a due pistoncini. l’impianto frenante ant. e post. ha l’ABS Cornering Bosch. La DesertX, come tutte le Ducati ha un’equipaggiamento elettronico di serie di tutto rispetto, che comprende: Riding Mode, Power Mode, Ducati wheelie control (DWC), Engine Brake Control (EBC), Ducati Quick Shift up/down (DQS), Cruise control, impianto luci full LED, DRL, Ducati brake light (DBL), presa USB, presa 12V, Spegnimento automatico indicatori di direzione, Ammortizzatore di sterzo. Oltre ai classici Ducati Safety Pack ABS Cornering , Ducati Traction Control DTC. Ora i Riding mode sono 6, gli stradali Touring, Sport, Urban, Wet, Enduro e Rally per la guida off/road. Solo per queste ultime due due mappe, si può disinserire l’ABS. Splendido e ben leggibile (anche sotto il sole), troviamo il display TFT da 5′ con tutte le informazioni. La DesertX colpisce per le sue linee semplici ed essenziali, che la fanno apparire più leggera dei suoi 223 Kg, in ordine di marcia. Sicuramente sono molto belli i due fari anteriori, la carenatura e il serbatoi da 21 lt.

Impressioni di guida.

Una volta in sella posta a 87,5 cm, (non pochi per uno come me alto 175 cm), si apprezza la leggerezza della moto, tutto appare a portata di mano e piede (i pedali freno e cambio si possono personalizzare). In marcia, la DesertX sa accogliere il pilota con l’ottima triangolatura, pedane, sella e manubrio ampio e regolabile in avanzamento o arretramento. In città non sembra affatto una moto destinata ad ampi spazi, in virtù della sua eccellente maneggevolezza. La forcella è molto sostenuta su strada anche nelle frenate più violente non affonda, utilizzando insieme anche il freno posteriore, la moto si ferma in spazi brevissimi, senza beccheggi. Questo dimostra che tecnici KYB hanno fatto un eccellente lavoro. Nei trasferimenti in superstrada, la protezione del pilota (della mia altezza) è ottima, solo spalle e braccia sono esposte (ad alte velocità) al flusso d’aria di questo inizio d’autunno. Il Testastretta 11° è un motore che “ama girare” sopra i 4.000 g/m, dove inizia a “sfoderare” tutto il potenziale di questo straordinario motore. In Ducati fanno benissimo a credere un questo “piccolo” 937 cc, che con i suoi sani 110 Cv, sa regalare grandi soddisfazioni. Ora il cambio, a mio a parere, è ulteriormente migliorato, sia nella corsa (più breve), ma soprattutto nella precisione d’innesto.. Un bel passo avanti, perché nella Multistrada 950 avevo riscontrato qualche imprecisione nelle scalate dalla 3° alla 2°, con o senza quick shift. Tra le curve di montagna ho preferito la mappa Sport più pronta nell’uscire dai tornanti, mentre la Touring ha qualche piccolo ritardo, ma queste sono solo inezie e scelte personali. Tra le curve, la moto è una Ducati (semmai fosse necessario sottolinearlo), regalando anche a chi è abituato a grosse potenze, un grande divertimento. Un “plauso” va ai Pirelli Scorpion Rally STR, perché ci si dimentica nella guida, che si tratta di un quasi tassellato. Sempre su strada, da segnalare, la totale mancanza di vibrazioni, su pedane e manubrio, presenti sulla sella (come sempre) verso i 4.000/5.000 g/m, nulla di fastidioso. Non ho avuto l’impressione che il motore scaldi anche dopo varie ore in sella, ma ad onore del vero la temperatura esterna era attorno ai 12° in montagna e 19° in pianura. Ora arriviamo al capitolo fuoristrada, ho percorso dei tratti di ciottolato e terra smossa, con la mappa Rally. Malgrado io sia quanto di più distante dal tipico Fuoristradista, posso asserire che anche uno “scarsone” come me, potrebbe affrontare lunghi percorsi in fuoristrada, tanta è la sicurezza che regala. La sua specialità è chiaramente la guida in piedi sulle pedane, grazie a un serbatoio che si fa stringere con le ginocchia. Le sospensioni assorbono tutte le asperità, affrontate da un utente normale. Sicuramente un pilota “vero” in mappa Enduro può divertirsi alla grande. Sempre parlando del motore, ho notato che il 937 cc. non è affatto un motore assetato, una nota positiva che regala a chi la utilizzerà su terre lontane, lunghe percorrenze senza paura di rimanere a secco. Tra l’altro la DesertX può essere equipaggiata con due serbatoi (a fianco della sella passeggero) per garantire tantissima strada. Guidare una Ducati è sempre una bella emozione, tantissime erano le aspettative (oltre qualche dubbio), per questa DesertX , con lei la casa di Borgo Panigale entra di diritto con un ottimo prodotto, nel difficile segmento delle vere Enduro. Le concorrenti non mancano, ma credo che la Ducati si presenti con una moto che abbia tutte le carte in regola, per giocare come sempre da protagonista nel mercato.

Foto e testo di Rino Salvatore Satta

Un sentito grazie a Claudio Conti di DucatiComo

www.ducaticomo.com

mimettoi

Sono l'autore di questo Blog, che nasce con l'intenzione di parlare di Moto, Storie di Moto e Piloti, Viaggi in moto, insomma la moto come protagonista. Da sempre appassionato (non tifoso) di moto e motori, in questo Blog ci sarà spazio per prove e test di qualsiasi moto, dalle novità alle moto più anziane e cercare di descrivere tutte le volte che salgo in sella, quali sensazioni mi trasmetta guidarle. Moto = Movimento MOTO: E. Treccani . L’atto e l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione o configurazione a un’altra; si contrappone a quiete ed è sinonimo di movimento, a cui in genere è preferito nel linguaggio tecnico e scientifico, dove assume accezioni proprie e specifiche.

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