Test Moto

SUZUKI GSX-S 1000 GX

Con la nuova 1000 GX presentata all’ultimo salone di Milano, la Suzuki entra nel combattuto segmento delle CROSSOVER. Come base di partenza utilizza lo straordinario DOHC 4 cilindri in linea di 999 cc, un concentrato di potenza, elasticità a tutti i regimi e di una affidabilità meccanica straordinaria. La GSX-S 100 GX è la prima Suzuki che si avvale delle sospensioni elettroniche SAES (Suzuki Advanced Eletronic Suspension), una tecnologia che “legge” il fondo del percorso che si affronta, per regalare un maggior comfort alla guida di questa nuova Crossover.

Come è fatta.

La nuova GX è una moto che nasce con l’intento di soddisfare le richieste di tanti motociclisti, che non vogliono una Enduro e magari trovano la 1000 GT troppo stradale. Come già detto, il motore è sempre il super affidabile (plurivincitore di titoli Endurance e SBK in tutti i continenti) 4 cilindri in linea di 999 cc (73,4 x 59 mm), da 152 Cv. a 11.000 g/m e 106 Nm a 9.250 g/m di coppia. La GX rispetto alla GT ha un interasse di 1.470 mm contro i 1.460 mm e un rapporto cannotto/avancorsa di 25,5°/97 mm contro i 25°/100 della GT. Ma il vero cambiamento o passo avanti è stato fatto nelle sospensioni che oltre al S.I.R.S. (Suzuki Intelligent Ride System), una tecnologia che permette al pilota di guidare in sicurezza (usando il cervello) su vari tipi di strade e percorsi. In aggiunta al SDMS ora abbiamo (per la prima volta su una Suzuki), le sospensioni elettroniche con il sistema SAES (Suzuki Advanced Eletronic Suspension). In pratica le sospensioni SHOWA EERA con Forcella (150 mm. di escursione) telescopica a steli rovesciati SFF-CA e un mono posteriore (150 mm di escursione9 BRFC-lite, regolano in modo autonomo e in tempo reale lo smorzamento delle sospensioni. Un passo avanti rispetto ad altre sospensioni elettroniche. La linea della GX è sicuramente molto vicina alle ultime Suzuki, una linea che partendo dal frontale mette in mostra i fari a LED disposti in modo verticale (come a ricordare i fari delle GSX-R 1000 del mondiale Endurance). Le linee sono slanciate e fluide, quasi discrete nella colorazione Verde Rio (quella del Test), mentre è più sportiva la Blu Miami, e molto elegante la Nero Dubai. Ottima la strumentazione con uno schermo LCD TFT a colori retroilluminato (per la guida notturna e diurna) da 6,5 pollici, che collegandola al proprio smartphone con l’applicazione mySPIN, permette di accedere a 5 funzioni: Contatti, Telefono, Mappe, Musica e Calendario. La strumentazione ha tutte le informazioni chiare e leggibili, mentre i comandi delle varie Mappe motore, e tutti i sistemi di controllo si impostano da un semplice (e intuitivo) comando sul manubrio sinistro. Le funzioni sono immediate e semplici, senza complicati menù e sotto menù che fanno perdere in un lungo viaggio attenzione mentre si guida. Come sempre la Suzuki non aggiunge nulla che non sia “realmente utile”. Le finiture della GX sono di qualità Made in Japan, così come gli accoppiamenti delle carenature e le selle per materiali e cuciture. Per rimanere nella cura delle finiture possiamo aggiungere un’ottimo portapacchi con maniglie integrate per il passeggero, e le pedane (del pilota e passeggero) con tamponi in gomma che isolano dalle rare vibrazioni. La GX pesa in ordine di marcia 232 Kg. mentre l’altezza della sella è di 845 mm. da terra. I freni con un doppio disco all’anteriore e pinze Brembo e un mono disco posteriore, assistiti dal sistema “Frenainpiga”, che controllano anche nelle frenate più violente la stabilità della moto, anche a piegata. Il serbatoio ha una capacità di 19 litri, che permette lunghe percorrenze.


Come va su strada.

Dopo tanta attesa non posso negare che non vedessi l’ora di passare una giornata con la nuova creazione della casa di Hamamatsu. Da ferma la GX non impressiona per dimensioni, spostarla da fermo è facile perché risulta molto ben bilanciata, un’ottima cosa per chi dovrà spostarla da fermo con i bagagli. Una volta in sella si apprezza subito il manubrio alto e largo giusto per la mia altezza (175 mm.), in più tocco per terra senza nessuna difficoltà, grazie ad un serbatoio stretto tra le ginocchia e una sella non larghissima, ma molto ben imbottita. Regolo con il comando sul blocchetto di sinistra, il mono ammortizzatore in AUTO, la mappa in modalità B (meno aggressiva della A) e il TC sul 1, registro le leve freno e frizione lontano dalle dita (ho i guanti invernali e la temperatura è di 5 gradi). Il tempo di accendere il motore e scaldarlo (il rumore del 4 cilindri è sempre coinvolgente), e mi ritrovo in sella ad una moto che mi sembra di aver guidato da sempre, tanta è la confidenza che regala fin dai primi metri. Altra caratteristica principale del 4 cilindri di Hamamatsu è che si possono inserire tutte le marce, anche in 6a marcia viaggia a basse velocità senza nessuna difficolta, ma basta aprire il gas per avere sempre una risposta pronta. Visto la temperatura non propriamente primaverile, riesco ad apprezzare il lavoro fatto nella galleria del vento dai tecnici della Suzuki, veramente ottima la protezione che offre a busto , mani e casco, solo alle braccia avverto un pò di “fresco” in superstrada alle alte velocità. Ma la GSX-S 1000 GX, non nasce di certo per fare solo veloci autostrade, ma come una vera Crossover il suo terreno ideale sono le strade piene di curve, come le strade e i tornanti di montagna, dove la GX sembra a suo agio. Complice un motore ricco di elasticità e di un allungo quasi infinito, l’azzeccata posizione in sella permette di percorrere i tornanti in assoluto relax anche con una marcia superiore, grazie alla totale assenza di On/Off dell’acceleratore elettronico ride-by-wire. Ma se si decidesse di affrontarle con piu veemenza, basta mettere la mappa A (Sport) per avere una risposta ben più aggressiva. I tornanti che in precedenza erano stati affrontati in 3a marcia e mappa B (brillante ma meno sportiva), in 2a e mappa A diventano uno spasso per chiunque avesse voglia di divertirsi in totale sicurezza e un pò di “saggezza” (per non mettersi nei guai). Certamente non è una mangia curve come la Naked GSX-S 1000, però quello che lascia di stucco è la quasi totale assenza reazioni anomale nelle violente frenate in discesa, o le decise aperture di gas a moto ancora piegata, solo in questo si vede la spia del TC accendersi, senza avvertire nulla di brusco. Come già accennato, il motore è molto docile e trattabile ai bassissimi regimi, ma basta aprire il gas con un po di decisione per avere una spinta fenomenale e inesauribile dai 3.000 g/m fin quasi alla zona rossa. Oltre all’eccellente lavoro delle sospensioni, ci sarebbe anche da sottolineare che i frutti della collaborazione tra i tecnici della Suzuki e i loro colleghi della Dunlop, hanno sviluppato il nuovo Dunlop Sportmax Roadsport 2, con la misura posteriore di 190/50 ZR17 che ha permesso di offrire il giusto compromesso tra un maggiore contatto e una buona agilità. Alcuni su questa misura storcono il naso, ma non capisco su quali basi tecniche siano fondate . Altra nota positiva della GX è la frizione antisaltellamento (SCAS), e il cambio con il suo sistema “cambiorapido” tra i migliori per precisione, morbidezza e velocità negli innesti, anche se in scalata spesso continuo ad usare la frizione, per rispetto dei metalli… Dopo tanti chilometri tra tornanti in salita e discesa, strade provinciali e superstrada ho potuto apprezzare il comfort di questa Crossover. La sella accoglie e sostiene bene il pilota che si sente ben “accolto” dalla GX, una moto molto agile nelle manovre strette grazie ad un manubrio che permette il massimo controllo del mezzo, e a un’elettronica che c’è ma non si fa sentire, che però veglia sull’incolumità di noi motociclisti. Sicuramente è la moto da consigliare a chi vuole fare tantissimi chilometri, con la certezza di un’indiscussa affidabilità meccanica e qualità dei materiali, che permetterà al suo fortunato possessore di caricare i bagagli e partire per mete lontane. Nel catalogo GX esistono due versioni, la Touring e la Sport, in modo tale da scegliere la versione piu vicina alle proprie esigenze. Tra tantissimi pregi della GX, alcuni troveranno il difetto di un estetica molto personale. invece io credo che la Suzuki abbia fatto bene a seguire la sua politica nel non stravolgere, così come ha fatto bene a non farsi coinvolgere nella corsa alle ultra potenze, 152 Cv sono più che sufficienti per andare sulle nostre “disconnesse” strade. La GSX-S 1000 GX grazie alla ricchezza dei suoi elevati contenuti tecnici, permetterà poter viaggiare in tutta sicurezza per le strade di questo straordinario pianeta.

Testo e foto di Rino Salvatore Satta

Un grazie a Ivano Toso di Moto Toso di Pescate (LC)

http://www.tosomoto.it

mimettoi

Sono l'autore di questo Blog, che nasce con l'intenzione di parlare di Moto, Storie di Moto e Piloti, Viaggi in moto, insomma la moto come protagonista. Da sempre appassionato (non tifoso) di moto e motori, in questo Blog ci sarà spazio per prove e test di qualsiasi moto, dalle novità alle moto più anziane e cercare di descrivere tutte le volte che salgo in sella, quali sensazioni mi trasmetta guidarle. Moto = Movimento MOTO: E. Treccani . L’atto e l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione o configurazione a un’altra; si contrappone a quiete ed è sinonimo di movimento, a cui in genere è preferito nel linguaggio tecnico e scientifico, dove assume accezioni proprie e specifiche.

2 pensieri riguardo “SUZUKI GSX-S 1000 GX

  • Grazie per, una volta in più, un ottimo riassunto delle tue impressione di guida su questa moto che mi incuriosisce parecchio, visto che copre molto bene le due faccette che mi piacciono in più di guidare una moto, partire in viaggio e divertirmi fra le curve.
    Sono un felice possessore di una Ninja 1000sx dal 2021 e come ho 62 anni, quando tocchi cambiare moto, probabilmente fine 2025, dovrò orientarmi verso una montura un po’ più clemente per le mie ginocchi ma non troppo insipida.
    Sto pensando a questa Suzuki, una marca che non ho mai provato.
    La BMW S1000xr non ha tanto corpo nei bassi come i quattro cilindri della Kawasaki, costa tanto ed è troppo alta per me. La Tracer non mi ha convinto per la qualità percepita e le sospensioni. C’è anche la Versys ma mi temo che il suo peso importante combinato con un motore meno potente che quello de la Ninja o della Suzuki la penalizzi nella guida dinamica. Saluti

    Rispondi
  • Scusa, ho dimenticato di dire che sono rimasto sorpreso del tuo giudizio così positivo sulle gomme, visto che in quasi tutti i test che ho letto finora, si fa notare che le gomme non stanno all’altezza del chassis della Suzuki gsx s1000gx.
    Io non ho pregiudizi nel confronto della Dunlop, da due anni non uso altre gomme che le Roadsmart IV e ne sono molto contento.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *