Test Moto

BMW R 18 B

La BMW con la R 18 B amplia con questa splendida versione Bagger, la sua “imponente” R 18.

Un po di storia dal passato.

Per entrare nel mondo delle Cruiser, la casa di Monaco di Baviera ha fatto il più grosso investimento finanziario per il settore moto. Il frutto di questo ingente sforzo economico e industriale, è stato la R 18, una moto che rappresenta il suo “imponente” e storico motore a cilindri contrapposti Boxer, schema tecnico della prima BMW prodotta nel 1923, la R 32 di 5oo cc con valvole laterali e trasmissione finale a cardano. Il progettista della R 32, è stato l’Ingegner Max Friz, uno straordinario tecnico fondatore della scuola tedesca, che introdurrà tradizione, raffinatezza tecnica e stilistica, valori sempre attuali. La R 32 con le sue linee classiche ed eleganti, è stata per BMW la base per la sua produzione di moto, una storia prossima ormai ai 100 anni. In passato la casa dell’Elica era entrata nel mondo delle Cruiser con le R 1200 C (1170 cc – 61 cv) del 1997 e la R 1200 CL (1170 cc – 85 cv) del 2003, uscite di produzione nel 2007. Con la R 18 la casa Bavarese ha voluto rimarcare (semmai ce ne fosse stato il bisogno) tutta la sua capacità tecnica, attingendo dalla sua ricca storia motociclistica fatta di splendide moto. La moto al quale i tecnici si sono ispirati, è stata la R 5 del 1936 una Bicilindrica Boxer di 497 cc con 24 cv a 5.800 g/m. che si distingueva per le sue linee essenziali ed eleganti. Raggiungeva i 140 km/h di velocità massima e aveva la trasmissione finale ad albero cardanico. Per l’epoca la R 5 era una moto rivoluzionaria, il telaio era a tubi ovali saldati, una forcella telescopica a olio, e per la prima volta il cambio era a pedale. Mentre il motore aveva la rara particolarità del comando a catena dei due alberi a camme (nel carter motore), che spingevano corte aste dei bilancieri delle valvole, richiamati da molle a spillo. Le sue forme semplici ed eleganti, seguirono anche nel dopo guerra con la R 51/2 (1950) e R 51/3 (1951-1954)..

Come è fatta.

Con la R 18 B cambiano, rispetto alla R 18 Classic (che avevo provato per la rivista moto-ontheroad.it https://www.moto-ontheroad.it/moto/prove-moto/bmw-r-18/) le linee ora da vera “Bagger” (moto equipaggiata di borse e ampio parabrezza), l’escursione della sospensione posteriore ora da 120 mm (90 mm), la gomma anteriore 120/70 R 19 (130/90 B 16 Classic), il peso 398 kg (365 kg), il passo più corto 1695 mm. (1731 mm) e l’avancorsa 183 mm (150 mm). La R 18 B è ricca di una strumentazione veramente straordinaria, i quattro indicatori analogici tondi del livello benzina, velocità, contagiri e power riserve, oltre ad un display TFT da 10,25″ per avere ben visibili tutte le informazioni sulla moto, navigatore, radio. La moto è provvista di autoparlanti Marshall che garantiscono una qualità del suono incredibile. Altra novità per una moto fatta per viaggiare, l’Active Cruise Control (ACC), che una volta inserito alla velocità desiderata, controlla la distanza dal veicolo che precede. La R 18 B ha due valige fisse da 27 lt, uno splendido frontalino per riparare il pilota da pioggia e freddo. Immutato il muscoloso Big Boxer raffreddato aria/olio da 1.802 cc (107,1 x 100 mm) con 91 cv a 4.750 g/m e una coppia di ben 152 Nm a soli 3.000 g/m. Il reparto freni ha sempre un doppio disco da 300 mm con pinze a 4 pistoncini all’anteriore, e un grosso disco da 300 mm con pinza 4 pistoncini al posteriore. La frizione rimane sempre a secco, così come il cambio separato a 6 rapporti. La trasmissione finale come da tradizione ha il classico albero cardanico, ma a vista nichelato lucido… bellissimo. La sella è ampia per pilota e passeggero. Per la Bagger è previsto un ricco catalogo di personalizzazioni… fra i nomi che fanno spicco Roland Sands Design e Vance & Hines.

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Come va su strada.

Inutile nasconderlo, le R 18 da ferme non lasciano “indifferenti” nessuno che vi posi lo sguardo. Sono delle vere sculture d’acciaio, trasmettono potenza ed eleganza, le finiture sono ottime e quello che attrae sono le voluminose teste dei cilindri che “spuntano” fuori da qualsiasi lato si osservi la moto. Ma la vera sorpresa sono le senzazioni che si provano nel guidare la R 18 B. Una volta in sella premuto il pulsante d’accensione (tirata la frizione e tenuto ben saldo il manubrio), il Big Boxer si avvia scuotendo tutta la moto, i quasi 400 kg da fermo si fanno sentire, una volta in marcia però tutto scompare. La seduta appare subito comoda, le vibrazioni spariscono e la mappa Roll permette una guida molto rilassante, e dopo alcuni km noto con piacere che la R 18 B è più maneggevole della Classic. Infatti la moto ha un avancorsa maggiore e un interasse minore di 36 mm, una gomma anteriore 120/70 R 19 rispetto alla 130/90 B 16 della Classic, il che le ha regalato una maggiore agilità. In superstrada mi è piaciuto il comfort della sella e delle sospensioni rigide, forse un pò più dure della media, ma bisogna pensare che le sospensioni dovranno “reggere” un passeggero ed eventuali bagagli, garantendo una perfetta tenuta di strada. Per questo tra le curve e i tornanti di montagna, con la Bagger ci si può permettere una guida fluida ed aggressiva veramente sorprendente, tenendo conto della stazza. Se la mappa Roll (esiste anche la conservativa mappa Rain) mi ha accompagnato in superstrada in pieno Relax, tra le curve ho inserito la modalità Rock. Questa mappa non è cattivissima, però mette in campo tutto il potenziale del Big Boxer in modo “deciso e muscoloso”, l’allungo dopo i 2.000 g/m è un spasso, permettendo una guida molto divertente, complici un’ottima tenuta di strada e pedane che non toccano appena si accenna una “piega”. Il cambio è preciso e silenzioso, la frizione è morbidissima. La frenata non è certo da sportiva, la moto si ferma in spazi brevissimi, ma chi arriva da moto sportive è bene che prenda le giuste misure. La potenza della frenata è ben ripartita davanti e dietro, questo per non “scomporre” la moto anche nelle frenate da “panico”. Nota positiva, il clacson automobilistico, ma nell’inserire la freccia può capitare di toccarlo involontariamente… dando “la sveglia” a tutti. La R 18 C nelle manovre da fermo o nei parcheggi potrebbe creare all’inizio qualche patema, ma una volta presa un po di pratica con la “retro” tutto diventa più semplice, chiaramente sempre tenendo presente la stazza. Per gli amanti del genere Cruiser, la R 18 B regala una qualità del suono degli autoparlanti Marshall veramente ottima, alle alte velocità tra fruscii e vento tutto decade, come è normale che sia. La R 18 C una volta parcheggiata attira gli sguardi di grandi e piccoli, ma soprattuto delle “Signore”, una moto che con le sua linee eleganti non lascia indifferente nessuno. Compreso un attempato signore Americano, incontrato sulla Colma a Sormano che l’ha definita una “beautyful old classic stile”. Il grande lavoro dei tecnici dell’elica non è stato solo quello di creare una moto senza tempo, ma soprattutto quello di offrire ai “fortunati” clienti una moto da guidare, una moto che sa regalare sensazioni di guida uniche. Il Big Boxer è una presenza costante, sia visivamente che per la sua spinta vigorosa e inesauribile. Pregevole la cura dei dettagli, la R 18 C ha due sportellini sul serbatoio, uno per il tappo della benzina l’altro per riporre lo smartphone e ricaricarlo. Ho notato che gli specchietti retrovisori non vibrano e permettono di vedere bene ciò che succede alle spalle, mentre sulla Classic le vibrazioni mi impedivano di vedere con “chiarezza” ciò che succedeva. Una nota negativa potrebbe essere il flusso d’aria che investe il casco alle alte velocità… velocità non proprio “regolari”. D’altronde la R 18 B non è una moto per le “sparate” autostradali, ma nasce per regalare sensazioni di guida su strade secondarie, ricche di ampie curve e bei panorami, accompagnati dalla propria compagna o in compagnia della musica preferita…io in mappa Roll, ascolterei “All of my love” o “Kashmir”dei Led Zeppelin, mentre in mappa Rock ascolterei “Whole lotta love” o “The Ocean” sempre del mitico gruppo Inglese. Al termine di questo “coinvolgente” Test, non posso che continuare a sostenere, che la moto rimane sempre un mezzo meccanico che deve farci “scoprire sensazioni”, e non solo un mezzo fatto di cavalli, tecnologia e “Moda”. La R 18 B non è “una moto” per tutti, ma potrebbe essere “la moto” per chi ancora cerca una vera compagna, bella da guardare e guidare.

Foto e testo di Rino Salvatore Satta

Foto di Marie France Briant

Un grazie a Massimo Marchesi di ValliMotorrad di Monza

www.valli.bmw-motorrad.it

mimettoi

Sono l'autore di questo Blog, che nasce con l'intenzione di parlare di Moto, Storie di Moto e Piloti, Viaggi in moto, insomma la moto come protagonista. Da sempre appassionato (non tifoso) di moto e motori, in questo Blog ci sarà spazio per prove e test di qualsiasi moto, dalle novità alle moto più anziane e cercare di descrivere tutte le volte che salgo in sella, quali sensazioni mi trasmetta guidarle. Moto = Movimento MOTO: E. Treccani . L’atto e l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione o configurazione a un’altra; si contrappone a quiete ed è sinonimo di movimento, a cui in genere è preferito nel linguaggio tecnico e scientifico, dove assume accezioni proprie e specifiche.

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