Test Moto

Triumph Tiger 1200 GT Pro

Attesa dai tantissimi appassionati del marchio Inglese e non, la Triumph ha completamente ridisegnato la sua ammiraglia delle Super Enduro. La nuova Tiger 1200 della vecchia mantiene solo il nome, per il resto non ha più nulla della precedente Tiger

Come è fatta.

Per la nuova Tiger 1200 la Triumph si è affidata alla matita dell’Italiano Rodolfo Frascoli (che ha già disegnato le 660), le nuove linee ora sono molto più morbide e snelle rispetto la vecchia versione. La moto appare più contenuta nelle dimensioni. I cambiamenti non hanno riguardato solo l’estetica, ma tutta la moto. Nuovo il motore con albero T-plan di 1160 cc. (90 x 60,7 mm) con scoppi 1-3-2 per renderlo più un bicilindrico ai bassi regimi, ma con i vantaggi di un 3 cilindri agli alti regimi. Il motore ora è più leggero e compatto del vecchio 3 cilindri che aveva una cilindrata di 1.215 cc (141 cv a 9.350 g/m e 122 Nm a 7.600 g/m di coppia), adesso i cv sono 150 a 9.000 g/m e la coppia 130 Nm a 7.000 g/m. Nuova la frizione in bagno d’olio e antisaltellamento, come il cambio a 6 rapporti con Quickshifter bidirezionale (di serie per la GT Pro). Anche il telaio tubolare in acciaio è stato rivisto, come pure il telaietto reggissella ora in alluminio e imbullonato al telaio, questo lavoro ha permesso un risparmio di quasi 5 kg. Nuovi il forcellone bibraccio Tri-Link e la trasmissione a giunto cardanico. Il lavoro fatto dai tecnici di Hinkley si è tradotto con un risparmio di peso di oltre 25 kg su tutta la moto, rispetto alla vecchia versione, ora la Tiger 1200 pesa in ordine di marcia 245 kg, molto meno di tante altre sue concorrenti. Per questa nuova Tiger la casa Inglese ha come sempre utilizzato il meglio della componentistica e dell’elettronica. La forcella è una Showa da 49 mm con smorzamento semiattivo e corsa da 200 mm. mentre il monoammortizzatore posteriore è sempre della Showa semiattivo nello smorzamento, con regolazione automatica del precarico e corsa da 200 mm. Per l’impianto frenante abbiamo le pinze radiali monoblocco Brembo M4.30 Stylema, con due dischi flottanti da 320 mm, molto bella la pompa Magura con serbatoio separato. Al posteriore abbiamo un disco da 282 mm. con pinza Brembo monopistoncino, sia all’anteriore che al posteriore abbiamo un ABS cornering. Splendida la strumentazione TFT da 7″ che tramite l’applicazione My Triumph, permette di connettersi al proprio smartphone. Le modalità di guida per la GT Pro sono 5: Sport, Road, Rain, Off-Road e Rider per personalizzare i parametri di guida. Tutte le modalità di guida sono pre-impostate ma si possono regolare facilmente dai comandi sui blocchetti di Dx e Sx (retroilluminati). I fari hanno il sistema Cornering adattivo a LED con luci diurne DRL. La sella a 850 (870) mm. da terra è molto accogliente per pilota e passeggero. Il nuovo cupolino è regolabile manualmente, non più elettricamente forse per risparmiare il peso del motorino elettrico. I cerchi anteriori sono da 19″ con pneumatici Metzeler Tourance 120/70R19, mentre il cerchio posteriore è da 18″ con pneumatici (sempre Metzeler Tourance) 150/70R18.



Come va su strada.

La Tiger 1200, non posso nasconderlo, è una moto che mi è sempre piaciuta per il suo carattere che l’ha resa unica nel panorama delle Maxi Enduro. Una personalità dovuta al suo 3 cilindri dal sound inconfondibile e dalla generosa cavalleria “presente” fin dai bassissimi numeri di giri. Ero molto curioso di provare questa nuova moto, che della vecchia mantiene solo il nome. La Tiger che ho potuto provare è la GT Pro, una versione che ha quasi tutto di serie, compresi il Cruise Control e le manopole riscaldabili. Da ferma la Tiger non impressiona per le dimensioni, il lavoro di Lorenzo Frascoli è stato notevole. Ma la vera scoperta è la facilità con la quale si manovra la moto da ferma, sembrano di più i chili persi rispetto ai 25 dichiarati dalla casa.. Ora è molto bilanciata e con un baricentro sicuramente più basso della precedente versione, che nelle manovre da fermo “regalava” qualche patema. Purtroppo (per me) una volta avviato il 3 cilindri in linea, non ho più sentito il meraviglioso “canto” del vecchio tre cilindri, il T-plan ha scoppi differenti dal motore precedente e il rumore dello scarico è molto diverso. Bastano pochi km in mezzo al traffico per sentirsi alla guida di una 900, tanto è facile da guidare. La posizione di guida accoglie il pilota in modo “regale”, il serbatoio da 20 litri (optional 30 lt.) è stretto vicino alla sella e permette un perfetto contatto con la moto. Nei trasferimenti in superstrada la Tiger si dimostra una moto da grandissime percorrenze, sconosciuti vibrazioni e calore trasmesso dal motore con temperatura esterna di 25°gradi. Sempre in superstrada la protezione del pilota (io sono alto 175 cm.) è notevole anche ad alte velocità. Il nuovo motore è un portento di elasticità e potenza in mappa Road, mentre è un pò più rabbioso in mappa Sport dove ci si può esibire in sorpassi fulminei. La nuova Tiger si trova molto bene tra le curve di montagna dove l’elasticità del T-plan e la maneggevolezza permettono di divertirsi tra le curve. Le sospensioni si possono regolare su vari livelli, io tra le curve di montagna ho preferito la più “sostenuta” per godermi una guida più sportiva tra le curve e i tornanti. In questo tipo di terreno ho apprezzato l’ampio (forse troppo) manubrio e la frenata, eccellente per potenza e modulabilità. Mentre il cambio Quickshifter brilla per precisione e corsa breve, la frizione morbidissima si usa solo in partenza, poiché il cambio si è rivelato più preciso senza l’intervento della frizione. Tra le modalità di guida, ho apprezzato la Road per l’elasticità e il suo brio, mentre la Sport diverte per la maggiore “spinta” ma ha un po di On/Off tra i tornanti, niente di fastidioso, però è presente. La mappa Off-Road mi è piaciuta per la sua trattabilità e mi ha permesso di affrontare delle strade bianche in totale tranquillità, grazie alla facilità del controllo della moto anche nella guida in piedi. Dopo alcune ore in sella non posso che apprezzare il grandissimo lavoro fatto dai tecnici Inglesi, per regalare agli appassionati una bellissima moto. La Triumph Tiger 1200 GT Pro è una moto molto competitiva sul difficile segmento delle Super Enduro, i suoi punti di forza sono una ciclistica versatile e molto affidabile, una grande maneggevolezza e leggerezza nella guida, e le finiture Made in Triumph. Un altro punto a favore della 3 cilindri inglese è l’ospitalità che offre al pilota, un confort che permetterà lunghi trasferimenti senza grande fatica. Il nuovo motore merita un discorso a parte, i cavalli sono aumentati come la maggiore elasticità, purtroppo (per me) è scomparso con la nuova fase degli scoppi, il timbro del tre cilindri, un suono che io adoravo. Ma le moto non le fanno per me, ma per tantissimi appassionati che sapranno apprezzare questa Super GT, dalla grande personalità.

Testo e Foto di Rino Salvatore Satta

un grazie ad Alessandro Cotugno di TRIUMPH COMO (Albese con Cassano)

www.triumph.como.it

mimettoi

Sono l'autore di questo Blog, che nasce con l'intenzione di parlare di Moto, Storie di Moto e Piloti, Viaggi in moto, insomma la moto come protagonista. Da sempre appassionato (non tifoso) di moto e motori, in questo Blog ci sarà spazio per prove e test di qualsiasi moto, dalle novità alle moto più anziane e cercare di descrivere tutte le volte che salgo in sella, quali sensazioni mi trasmetta guidarle. Moto = Movimento MOTO: E. Treccani . L’atto e l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione o configurazione a un’altra; si contrappone a quiete ed è sinonimo di movimento, a cui in genere è preferito nel linguaggio tecnico e scientifico, dove assume accezioni proprie e specifiche.

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