Royal Enfield Continental GT
Sono diventato romantico. Parlare del marchio Royal Enfield è come parlare di Lucy, per il genere umano, siamo alle origini, alla storia della motocicletta. Nata nel 1890, l’azienda inglese, dopo tanta fortuna e successiva crisi, venne venduto negli anni 70 al gruppo Norton, prima di chiudere definitivamente. Solo la filiale Indiana, Madras Motor nel 1956, iniziò a produrre la Bullet 350, destinata al mercato indiano, che richiedeva una moto semplice e affidabile. Negli anni successivi, il marchio indiano a continuato la produzione e l’evoluzione, di questo semplice e robusto mono. Ora le cilindrate sono cresciute fino a 499cc. Mentre per questa riedizione della Continental GT, il motore è arrivato a 535cc, con una coppia 44Nm a 4000giri, una potenza di 29cv a 5100giri. Numeri che di certo, non faranno svenire nessuno dei motociclisti odierni, abituati a potenze ormai controllate da intelligenze artificiali. Questa moto da ferma, ricorda per le sue linee semplici e retrò, un motociclismo fatto di sensazioni, di contatto quasi carnale con il mezzo. Niente elettronica, si accende il motore e si può sentire il suo pulsare, un sound dimenticato, quasi fuori dal tempo. Metto la prima e parto, certo manca la cavalleria, mi prometto solo di guidarla, non di farmi guidare dalla sua potenza. Dopo la superstrada, dove gli specchietti tremano dalle vibrazioni, mentre sella e pedane sono ben isolate, solo i mezzi manubri risentono delle vibrazioni, sono gradevoli, danno contatto con il mezzo, si passa alle curve della Brianza, dove il motore per dare il meglio di se, dev’essere tenuto oltre i 3500giri, la guidabilità quasi da giocattolo fanno il resto. Sensazioni ormai perse, si ritorna all’antico, quando le 350 erano le medie, le 500/750 le maxi. Ora tutto è scomparso, rimane solo la gara alla ricerca di prestazioni, gestite e limitate da un elettronica, che rende la guida sempre meno appassionante. Da ragazzi buchevamo le marmitte per sentire più rumore, andavamo alla stessa velocità, però che divertimento. Questa moto apparentemente anni 70, ha tutto per essere considerata un mezzo moderno, freni a disco ant. e post. Brembo, ammortizzatori a gas Paioli, strumentazione moderna e leggibile. Telaio Harris, noto marchio delle GP500 anni 90. Tutto qua diranno in tanti, certo, la moto d’altronde è un motore e telaio, il resto lo fa chi la guida. Con 6100€! ci si porta a casa una moto, che non lascerà senza parole per prestazioni, ma lascerà senza parole per sensazioni. Una moto da gustare, su un percorso pieno di curve, dove questa moto agilissima diverte tantissimo, assecondati da telaio e freni ottimi. I colori verde, rosso e nero, più tutti gli optional, che la casa ha sul suo catalogo, e che permetteranno al proprietario di rendere la moto molto personale, senza ipotecare i muri di casa. Buon divertimento. Voto 9 (per le sensazioni)