Corsica fuori stagione, luce e colori unici.
La Corsica è sempre una meta facilmente raggiungibile dall’Italia. Durante la stagione turistica, si trovano tantissime corse, viaggiando con le tante compagnie di Ferry. Io ho deciso di visitarla a metà Ottobre, senza stress di prenotazioni e senza la calca dei mesi estivi. La domenica pomeriggio, alle 19 sono già a Savona pronto per imbarcarmi alle 21, direzione Calvi. Sul porto noto con grande soddisfazione, di non essere l’unico motociclista, ma una folta schiera di centauri, provenienti dal nord Europa sono pronti a partire per l’isola Francese. Salgo sul traghetto, parcheggio la moto sul cavalletto laterale, con la prima inserita. Prendo dalle valige tutto l’0ccorrente per la traversata: sacco letto, sapone, salvietta e spazzolino per i denti. Alle sei del mattino, sono pronto per la colazione, alle sette sono fuori dalla nave. Alla rotonda di fronte al porto, vado a destra direzione Cap Corse, Macinaggio. La strada panoramica lungo la costa, mi invita alla prudenza (sarà così per tutto il viaggio), visto le strade bagnate dalla piaggia notturna e il manto stradale, diciamo non perfetto. La costa fino a Rogliano è molto bella. Mi fermo per un caffè o Espressò, dove incontro una coppia di Bordeaux, anche loro appena arrivati con la nave di Tolone. Gli dico che arrivo dal lago di Como, meta che faranno il prossimo anno per le vacanze, sempre sulla loro Tiger. Proseguo verso Erse e Centuri, dove inizio ad apprezzare le zone selvagge e la strada a picco sul mare. Da Barrettali a Canari, fino a Nonza è un continuo fermarsi e ammirare i panorami unici e favolosi. A Nonza, bellissimo paesino con una torre che domina il mare e la spiaggia nera sottostante, mi fermo per fotografare e bere un Espressò (non fumo, ma bevo un po’ di caffè). Riparto direzione la splendida St-Florent, dove mi fermo per un panino veloce. Sono diretto verso il Désert des Agriates, seguo strade bianche e arrivo a spiagge con panorami unici. Riprendo l’asfalto, sono diretto verso Île- Rousse, seguendo la costa. La mia meta è Calvi, dove arrivo verso le 18. Ho prenotato in un albergo di fronte alla cittadella. Visito subito la fortificazione, che regala un bellissimo panorama. Visito il centro, ricco di ristoranti e locali tipici. Il porto e la sua spiaggia, mi ricordano che il 1 Maggio del 2005, ero pronto su quella spiaggia alla partenza per il Corsica-Tri. Un Triathlon lungo (4km nuoto, 120km bici e 30km Corsa), ho ancora il ricordo dell’acqua a 16 gradi e dei bellissimi panorami. Con questo emozionante ricordo, mi siedo dopo in un dei ristorantini sul porto, dove mangio “Moules frites à la Corse” cozze e patatine con il formaggio locale, squisite! La mattina, colazione con calma visto che su Calvi si è abbattuta una tempesta fortissima. Infatti io ed altri motociclisti, opstiti dell’Albergo guardiamo con apprensione, l’acqua che viene giù a secchi. Dopo alcune ore, la tempesta diminuisce d’intensità e posso caricare le valige e partire. Purtroppo mentre faccio il pieno, controllo le gomme e scopro che dal buco riparato alcune settimane prima in Costa Azzurra, escono bollicine d’aria. Per fortuna, la stazione di servizio ha il gommista. Aspetto con pazienza più di un ora, ma finalmente il gommista mi avvicina e vede il problema ” il a fait un bon travail de merde” sarà il suo commento sul lavoro fatto dal gommista di Bandol. Smonta gomma e mette la pezza dall’interno, parliamo di moto, lui ha un CBR 1000, mentre un suo cliente di passaggio ha la GSX R 1000, che bello, la passione abbatte tutte le diffidenze che i Corsi hanno verso tutti, certo però io sono uno che parla pure con i sassi! Sono diretto a Ota Porto, seguo la costa fino a Galéria, con la sua spiaggia nera, proseguo per Osani e il Col de La Croix, dove si ammira il Golfo di Girolata. Inutile dire che sarà un continuo fermarmi e fotografare e ammirare dei panorami, stupendi. Incontro sempre gruppi di motociclisti, alcuni dei quali visti sulla nave. Proseguo sempre guidando con attenzione, le strade sono molto strette e complice i panorami non posso distrarmi, quindi quando voglio mi fermo e ammiro. La strada comunque è molto divertente, curve strette, larghe, tornanti e discese. Arrivo a Ota Porto, un’insenature naturale fantastica, con la sua spiaggia e il suo Forte che su una roccia domina l’insenatura. Il luogo è veramente delizioso, merita una visita. La sera, le sue rocce rosse e il forte illuminato, regalano un tramonto bellissimo. Mentre bevo una birra Pietra, (durante la guida bevo solo acqua), faccio conoscenza con una coppia di ragazzi Sardi, molto contenti dei paesaggi. Loro hanno l’albergo a Piana, dove sono diretto la mattina seguente, per vedere le famose Calanche, protette come Patrimonio dall’UNESCO. Inutile dire che meritano di essere viste e protette, sono da perdere il fiato. Mi fermo per ammirarle meglio, in bar con una terrazza con una vista unica, ovviamente assieme a tanti motociclisti. Riparto per una strada che attraversate le calanche, si apre e segue le spiagge bellissime e quasi deserte fino a Cargèse. Dove mi fermo per le solite foto, ma questa volta devo mandare le foto a un nostro amico di Hyeres, originario di questa piccola e bellissima località. Qui si possono comprare le specialità della zona, formaggi e insaccati, ottimi. Proseguo in direzione Ajaccio, lungo il golfo di Sagone. Con le sue spiagge molto belle, attenzione alle strade, belle ma ricche di Radar. Arrivo ad Ajaccio e mi dirigo verso la punta della parata, per osservare le Isole Sanguinarie. Il cui nome, non è dovuto a guerre e morti, ma al fatto che le quattro isole, abbiano le rocce di colore rosso, altre ipotesi parlano del fatto che venissero chiamare isole del Sagone, dal nome del golfo. Attraverso Ajaccio dove mi tornero per la sera, e proseguo per Posticcio, direzione Propriano. La strada segue tutte le spiagge, sono un incanto, dopo mi addentro all’interno seguendo i cartelli Propriano. Strade strette e piccoli passi, verso Coti-Chiavari, sono passaggi immersi tra la macchia mediterranea, che mostrano un interno poco battuto dalle auto, però molto bello. Arrivo dopo tantissime curve a Propriano, località turistica alla moda, con un Porto pieno di barche. Carino, ma molto turistico, espressò e riparto, seguendo la bella strada N 196, ampia dove posso divertirmi con belle pieghe, le gomme sportive sono una meraviglia anche se si hanno i bagagli. Arrivo ad Ajaccio e trovo l’albergo dove ho prenotato. Parcheggiola moto in garage e vado in camera, doccia e via per visita alla città che ha dato i natali a Napoleone. Il suo centro la sera è ricco di locali dove bere un Apéro. Io sono solo, mia moglie non ha aveva ferie. Riesco a trovare un tavolo per uno, in un ristorante dove il pizzaiolo è di Porto Torres. La cucina Corsa è semplice ma gustosa, i loro formaggi sono ottimi. La mattina abbondante prima colazione e parto direzione Corte, antica capitale della Corsica. Seguo la N 193, la strada sale con dei tornanti. A Tavera devo fermarmi, perché complici le nuvole basse, l’umidità (6 gradi) inizia ad entrarmi nelle ossa. Mezze maniche termico e guanti invernali, danno un bel sollievo. Continuo fino al Colle di Vizzavona a 1153mt. Le montagne brulle e una giornata tersa, complice un forte vento di maestrale da nord, rendono i panorama incantevole. Rimango ad osservare i boschi e il numero impressionante di castagni, che qui in Corsica sono molto importanti per l’economia. Dalle castagne fanno di tutto, oltre alle rinomate confetture (ho fatto provvista), i dolci e persino un delicatissimo Paté. La strada in discesa è una goduria, per ogni motociclista, ampia e dall’ottimo manto stradale. Attraverso il paesino di Venaco e più avanti il passo de Bellagranajo, dalla quale si domina un panorama bellissimo, ovviamente faccio tante foto. Arrivo a Corte, immersa tra le montagne. La città è sovrastata dalla città vecchia, dove parcheggio. Il vecchio centro storico e tenuto molto in ordine, c’è un trenino che porta in giro i turisti. Io mi fermo per fare un po’ di foto e in uno dei bar della piazzetta mi siedo per un espressò. Alcuni uomini seduti a fianco, parlano in dialetto corso, assomiglia al gallurese, quindi capisco quasi tutto quello che dicono. Vista l’ora, mangio un panino con il formaggio di capra e del prosciutto locale, accompagnato dalla solita birra Pietra, faccio uno strappo alla regola. Tanto risalgo in moto tra qualche ora. Giro per la cittadella, non ho fretta, la nave che da Bastia mi porterà a Savona, parte alle 21. Corte / Bastia sono circa 70km. Percorrendo la bellissima strada che da Corte porta a Bastia, mi fermo in alcuni negozi che vendono prodotti locali, per acquistare, alcuni salumi e qualche bottiglia di vino. La moto purtroppo non è un auto, tutto deve essere verificato, per spazio e peso. È il vero limite della due ruote, io però sono solo e lo spazio non manca. Arrivo in porto a Bastia, ma la nave non è arrivata, approfitto di questo, per un breve giro sulla costa di Bastia. Partiremo in ritardo, ma poco importa. La notte passerà cullati, da un mare agitato per un bel Maestrale. Alle 7 puntuali siamo a Savona, alle 11 sono a casa. Sono molto felice, per essere stato graziato da un clima molto bello, la settima precedente era stata di pioggia incessante in Corsica. Consiglio a tutti di fare qualche giorno di ferie, in questa bellissima Isola fuori dal periodo estivo. Il clima, il traffico e le persone non hanno la frenesia dell’alta stagione. Io ho fatto 4 giorni, dal Lunedì al giovedì, tre notti.