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Yamaha Ténéré 700

Yamaha 700 Ténéré 

Per chi ha già passato gli “anta” da un pezzo, il nome Ténéné non può che ricordare con nostalgia la Yamaha XT 600 Z del 1983. In lingua Tuareg la parola Ténéré vuol dire deserto, e nel 1983 per noi appassionati voleva dire Paris/Dakar, forse una delle ultime gare avventure, quando ancora si usava il Road Book cartaceo, la bussola e le stelle per orientarsi. La Yamaha XT 600 Z Ténéné era stata voluta con forza da Jean Claude Olivier, Amministratore dì Yamaha France e pilota di grande talento con tantissime partecipazioni alla “Dakar”. La Yamaha France credeva tantissimo in questo progetto e le vendite l’hanno premiata con vendite record. La Ténéré ha scritto pagine incredibili nei Rally Avventura degli anni 80, con piloti del calibro di Bacon, Olivier, Franco Picco (che quasi vinse la Dakar nel 1985), Balestrieri e Zocchi. La maneggevolezza e l’ottima potenza del suo monocilindrico, la rendevano molto competitiva in tutti Rally al quale partecipava. 

La lunga attesa.

Ormai erano anni che gli Enduristi, aspettavano l’arrivo di una media enduro da usare tutti i giorni per andare al lavoro e in fuoristrada (su percorsi autorizzati). La Ténéré 700 è stata presentata al’EICMA 2017 ma si è resa disponibile nel 2019, e in questi anni ha scalato le classifiche di vendite in tutto il mondo.

Come è fatta la Ténéré 

La linea della Ténéré è quella di una vera Enduro o Regolarità (come si diceva un tempo), essenziale ma non minimalista. Nella moto non sono previsti fronzoli, tutto ciò che c’è serve, non è prevista nessun aiuto elettronico salvo l’ABS, facilmente disinseribile con un tasto sulla bella strumentazione. Bisogna subito chiarire che come le vere Enduro, la sella è posta a 87,5 cm da terra, visto l’escursione della forcella e del mono posteriore, rispettivamente 210 mm e 200 mm. Le sospensioni vedono una forcella da 43 mm a steli rovesciati pluriregolabile, e forcellone con sospensione monocross regolabile da remoto. Il telaio è Backbone in acciaio, doppia culla.

Il motore è ormai il conosciuto bicilindrico parallelo CP2 di 689 cc (80 x 68,6 mm), da 75 Cv a 9.000 g/m e 68 Nm a 6.500 g/m. Una volta in sella si apprezzano la qualità dei materiali, la sella accogliente e snella, il serbatoio da 16 litri stretto che permette di stringerlo bene tra le ginocchia. Il manubrio largo e alto permette un miglior controllo nella guida su strada e in fuoristrada. I cerchi sono da 18’ al posteriore e da 21’. Mi piace moltissimo il muso aggressivo simile alle attuali moto Dakariane, con 4 i fari a LED e il cupolino alto. Bello il cruscotto semplice ma molto leggibile, con tutte le informazioni necessarie in bella vista, senza dover schiacciare pulsanti per averle, tutto è semplice e intuitivo. Ottimo il traversino sopra il cruscotto per inserire navigatore o smartphone, con presa per ricaricarli a sx della strumentazione. 

Alla guida della Ténéré

Una volta in marcia si rimane stupefatti dalla facilità di guida di questa vera Enduro, il motore è molto lineare nel salire di giri, ma dai 3.000 spinge deciso fino ai 7.000 senza sosta, mettendo in mostra tutti i suoi 75 Cv, che sulla carta a tanti sembreranno pochi, ma visto come “scalpitano” sono più che sufficienti nella guida quotidiana. La Ténéré si fa apprezzare nel misto dove la ruota da 21’ la penalizza nella guida aggressiva tra le curve, ma sospensioni e motore fanno un lavoro eccezionale, le prime impedendo trasferimenti di carico in frenata, il secondo con una potenza sempre “presente” a tutti  i regimi e alle marce inserite. Tra i tornanti stretti di montagna, ho usato la terza, dove con altre moto usavo seconda, sfruttando tutta l’elasticità di questo bicilindrico CP2 con scoppi a 180°. Tra le curve e le discese, ho apprezzato la frenata potente del doppio disco da 282 mmm all’anteriore, e del singolo da 245 mm al posteriore, che aiuta nelle frenate più decise a non scomporre la moto nell’entrare in curva. Mi è piaciuto tantissimo il reparto trasmissione, con un cambio preciso negli innesti e una frizione (a cavo) morbidissima. In Superstrada si apprezza la protezione del cupolino che ripara bene il pilota (io sono altro 175 cm) dall’aria fresca di questo inizio d’Autunno. Ottimo anche il confort grazie a sospensioni che assorbono tutte le buche delle strade di montagna del Comasco e del Lecchese, da segnalare la quasi assenza di vibrazioni (un record per un bicilindrico parallelo). Dopo l’asfalto ho voluto provare la Ténéré sul terreno al Lei più congeniale, un tratto misto tra pietre, ghiaia e terra senza fango. Ho voluto guidarla senza disinserire l’ABS, la Ténéré si è rivelata una moto che accompagna su terreni accidentati anche per chi è acerbo di guida in fuoristrada, basta aprire il gas e lei avanza su qualsiasi fondo, in piedi sulle pedane e stringendo il serbatoio con le ginocchia la Ténéré va dove vuoi che tu vada. La taratura delle sospensioni ancora una volta lavorano benissimo, assorbendo tutte le asperità. Ovviamente  bisogna ricordarsi che i 75 cv che su strada potrebbero apparire pochi, in fuoristrada potrebbero creare qualche “problema” ai più “spiritosi”, si tratta pur sempre di una moto di 208 kg in ordine di marcia, non tantissimi ma neanche pochi. Mi hanno stupito i pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR, sull’asciutto fanno dimenticare che sono quasi dei tassellati visto gli angoli di piega che permettono, mentre in fuoristrada hanno un gran “mordente”. Dopo alcune ore in sella a questa splendida moto, non posso che confermare il grande successo della Ténéré, un nome e una moto che mancavano da tanto tempo dal mercato. Alla richiesta dei motociclisti che cercavano moto Enduro “Umane”, la  Yamaha ha voluto rispondere con una moto dal nome mitico, ma che nella sostanza è una validissima proposta per tutti i motociclisti giovani o maturi, non attratti da super potenze controllate dall’elettronica. Un ritorno alle vere Enduro, tutta guida e puro divertimento, e credo che questa sia la vera missione delle moto, il puro divertimento. 

Testo e foto di Rino Salvatore Satta

Un grazie a Stefano Giussani Yamaha Como

http://www.motogiussani.com/

mimettoi

Sono l'autore di questo Blog, che nasce con l'intenzione di parlare di Moto, Storie di Moto e Piloti, Viaggi in moto, insomma la moto come protagonista. Da sempre appassionato (non tifoso) di moto e motori, in questo Blog ci sarà spazio per prove e test di qualsiasi moto, dalle novità alle moto più anziane e cercare di descrivere tutte le volte che salgo in sella, quali sensazioni mi trasmetta guidarle. Moto = Movimento MOTO: E. Treccani . L’atto e l’effetto del muoversi, cioè dello spostarsi di un corpo da una posizione o configurazione a un’altra; si contrappone a quiete ed è sinonimo di movimento, a cui in genere è preferito nel linguaggio tecnico e scientifico, dove assume accezioni proprie e specifiche.

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